Tra le principali attività in materia di restauro ligneo, vi sono i trattamenti antitarlo. Uno dei peggiori nemici del legno, infatti, è il tarlo. Si tratta di un insetto che si nutre mangiando le fibre legnose. Scavando lunghe e tortuose gallerie nel legno, riesce ad arrivare vicino alla superficie visibile dell’oggetto. Il tarlo del legno vive come larva per un periodo variabile da uno a tre anni e in primavera e in autunno esce sotto forma di farfalla, creando dei fori d’uscita che causano la classica polvere individuabile in prossimità dell’oggetto.
Come si eseguono i trattamenti antitarlo?
Innanzitutto, è consigliabile eseguire i trattamenti durante i periodi primaverili e autunnali, poiché sono quelli in cui l’insetto si trova più vicino alla superficie. Nell’eseguire un trattamento, vi sono due azioni principali:
- l’applicazione del veleno su tutta la superficie legnosa, sia in caso di presenza di vernice che di assenza.
- la chiusura dell’oggetto in contenitori a perfetta tenuta, al cui interno vengono depositate le sostanze che evaporando satureranno l’ambiente di gas velenosi.
Dopo 10 giorni si potrà valutare l’efficacia del trattamento ed eventualmente intervenire nuovamente. Di norma, l’anno successivo, è opportuno controllare che non ci siano ulteriori segni di attività da parte dell’insetto.
Affidarsi ad un professionista significa avere la garanzia di efficacia del trattamento, preservando l’integrità estetica e strutturale dell’oggetto da restaurare.